di Arianna Beretta
Ho conosciuto Fabrizio Segaricci attraverso Umbrians, una processione di ritratti. Senza fronzoli. Senza emozioni. Senza falsi moralismi. Il lavoro restituisce l’immagine di una regione – che da secoli si identifica con l’immaginario del tutto italiano di un territorio verde, pacifico, lontano nel tempo e legato a una diffusa religiosità – resa attraverso la rappresentazione fotografica dei suoi abitanti: extracomunitari, personaggi in costume, uomini e donne comuni.
Quel che mi ha colpito subito, prima ancora di parlare con Fabrizio e capire quindi come è nato e come si è sviluppato il progetto, è stata la verità e l’universalità del lavoro. Umbria, Italia, mondo. I protagonisti delle foto potrebbero abitare in qualunque luogo. Portano con sé la loro storia particolare, ma allo stesso tempo si caricano di un valore universale. Umbrians è dunque una “galleria” dell’Umanità che abita e vive le nostre città e i nostri paesi.
Con il tempo ho avuto la fortuna di conoscerlo e di conoscere meglio la sua poetica e la sua produzione.
In un periodo storico in cui l’arte contemporanea troppo spesso tende a fuggire dalla realtà, e dai suoi problemi, per diventare puro piacere estetico, se non addirittura gioco, ecco le opere di Fabrizio sulla memoria – storica, collettiva e personale –, sulla Resistenza e il progetto Articolo I, sul lavoro e sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Asciutte. Potenti. Comunicative. Ecco la forza della sua arte. Parla da sola, senza bisogno di spiegazioni, di parole superflue.
Concettuale, figurativo, narrativo. Video, foto, disegni. Come descrivere il lavoro di Fabrizio Segaricci? Poco mi importa cercare una definizione.
È arte. Le opere di Fabrizio mi dicono del mio presente, parlano di quanto mi sta accadendo, mi obbligano a pensare, a misurarmi con me stessa e con quanto mi circonda.
Arte politica o intimista? Anche in questo caso, per me non è importante. Le due dimensioni sono strettamente connesse tra loro. Pubblico e privato, ragione ed emozione, sfera politica e individuale. L’arte di Fabrizio Segaricci riesce a condensare la realtà dell’oggi e a restituirmi l’Uomo nella sua complessità esistenziale.
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